Quanto vale il salone del Gusto
Ottanta milioni di euro. Tanto hanno reso il Salone del Gusto e Terra Madre a Torino e provincia. E non è una cifra pronunciata per approssimazione allo stand del Comune di Torino giusto per consolarsi dei 2 milioni di contributi dati a Slow Food per organizzare le sue manifestazioni. È una cifra precisa «che al massimo è stata calcolata per difetto - spiegano all’assessorato al Commercio e Turismo - perché è stata ottenuta sommando le entrate degli alberghi, che per tutta la settimana dell’evento sono stati esauriti in tutta la città e anche nella prima cintura, il movimento dei taxisti che dovrebbe essere raddoppiato, le code ai musei e nei negozi del centro».
Un altro dato è molto interessante e la dice lunga su quanto manifestazioni come il Salone del Gusto e Terra Madre siano in grado di accendere sul territorio i riflettori della scena internazionale: «Due anni or sono il Comune, insieme con la Camera di commercio, ha condotto uno studio per valutare - in termini di uscite sui giornali di tutto il mondo - quanto sarebbe costata la stessa campagna se fosse stata a pagamento: cinquanta milioni».
E oggi, due anni dopo, verosimilmente quella cifra salirebbe a settanta: una mega-campagna che sistema Torino in cima alla classifica delle città imperdibili. Non è un caso, infatti, che nell’edicola del Salone del Gusto le prime riviste ad andare esaurite quest’anno siano state l’ultimo numero di Meridiani e del Gambero Rosso, tutti dedicati a Torino capitale della cultura, del turismo di livello e del loisir. Ecco perché non si potrà mai pensare seriamente - come ribadivano ieri ai piani alti di Slow Food - che il Salone del Gusto e Terra Madre lascino il Piemonte: sono tutt’uno, imprescindibili.
E se i fondi pubblici quest’anno sono diminuiti (in tutto il Comune ha versato il 20 per cento in meno rispetto all’edizione del 2008) a Palazzo Civico si è comunque convinti che con l’aumento del prezzo del biglietto e quello degli spazi (il quarto padiglione potrebbe già diventare realtà nel 2012) la kermesse potrà comunque uscirne ancor più rafforzata. Intanto anche ieri il botteghino del Lingotto ha segnato un nuovo record. In tre giorni si sono presentati agli ingressi 110 mila persone con un incremento rispetto all’anno prima del 10 per cento.
Un altro passo verso quella soglia dei 200 mila visitatori che costituirebbero il primato di tutti i tempi. Nonostante ieri il Salone sia stato preso d’assalto (il Bancomat all’interno della Fiera aveva già esaurito il liquido a mezzogiorno ed è stato nuovamente rimpinguato) la sensazione di ressa è stata inferiore agli anni scorsi: merito dei corridoi più spaziosi e di valvole di sfogo all’aperto come il viale dello street-food, quel cibo di strada che ha deliziato i palati dei visitatori anche con cifre modiche.
Fonte: La Stampa