Chef Gabriele Ferron: Master del Cremlino
Isola della Scala - Verona. Dalla Torre scaligera alle torri del Cremlino. La ricetta del risotto all'isolana arriva e si fa strada dove Napoleone fu costretto a fermarsi e retrocedere.
L'ha portata là lo chef Gabriele Ferron, che l'ha insegnata ai cuochi della cittadella fortificata moscovita in una lezione di cucina per cui gli è stato consegnato un attestato che in caratteri cirillici recita: «A Gabriele Ferron, Master class ai cuochi del Cremlino».
«Sono stato il primo cuoco italiano a far loro lezione, ed essere considerato un maestro di cucina è stato un onore inaspettato», dice con evidente soddisfazione, e racconta: «Noi esportiamo il nostro riso anche in Russia, e io mi trovavo a Mosca per migliorare i rapporti commerciali e per incontrare un gruppo di importatori. Nella serata di presentazione del riso e dei prodotti a base di riso, dopo la conferenza stampa abbiamo proposto una degustazione, che comprendeva un menù con risotto al radicchio e Monte veronese, risotto all'isolana e, visto che eravamo lì con aziende che producono lambrusco e aceto balsamico, anche risotto al lambrusco e all'aceto.
Tutti piatti che hanno favorevolmente impressionato il responsabile acquisti del Cremlino, che mi ha chiesto se potevo insegnare ai cuochi della cittadella fortificata come si preparano». La richiesta di tenere una lezione di cucina Ferron se l'è sentita fare tante volte, visto che ha portato il vialone nano e cucinato risotti anche fuori dall' Europa: è appena tornato dal Canada, ma nel corso degli anni è stato negli Stati Uniti, in Giappone, in Cina, dove è riuscito a cucinare il risotto all' isolana sulla muraglia. Anche a Mosca non si è fatto pregare, ha preparato un menù, neanche a dirlo, a base di riso: crêpe di riso, vellutata di farina di riso, polenta di riso con ragù di chianina, riso e pesce, dolci di farina di riso.
«Là», spiega, «usano il cereale cotto in acqua o al vapore e lo servono come contorno non come primo piatto, perché non conoscono, o non conoscevano, il sistema di cottura del risotto, che ha una paternità tutta italiana. Mi hanno ringraziato, si sono congratulati e mi hanno consegnato l'attestato. Si è anche parlato di un futuro gemellaggio culinario tra Italia e Russia e sono stato invitato a preparare il risotto nei prossimi mesi in occasione di un incontro Berlusconi Putin». Nei suoi viaggi non entra mai la politica. «Per me cucinare è un piacere», conclude Ferron, «andrei anche sulla luna se mi chiedessero di preparare un risotto lassù. Intanto mi hanno dato un visto permanente per la Russia».
Fonte: l'Arena