Il menu in scatola
Cresce il mercato dei cibi già pronti che ha contaminato anche i grandi chef. Molte le aziende che puntano sulla qualità e tra sughi, spezzatino e insaccati di mare anche la pappa al pomodoro finisce nel barattolo
Vuoi preparare una cena da gourmet e non sai come fare? Un barattolo può salvarti la serata. Basta guardarsi intorno e saper scegliere. Una volta c´era solo la Simmenthal (o poco altro...), oggi invece ci sono preparazioni che escono direttamente dalle cucine dei chef e finiscono in un barattolo. La richiesta c´è, così negli ultimi anni il mercato delle scatolette si è arricchito di prodotti di nicchia, capaci di soddisfare palati più esigenti.
E piano piano, accanto ad aziende che da sempre selezionano prodotti di alta qualità, anche i grandi cuochi hanno iniziato a produrre cibi in scatola. Valeria Piccini, una delle star della gastronomia italiana, da anni mette sotto vetro i suoi famosi e ambitissimi sughi pronti. Hanno il marchio "Caino", il nome del suo ristorante stellato, e la sua capacità di rendere unico anche un ragù di cinghiale. È tutto molto semplice. Basta svitare il tappo, scaldare e in due minuti ecco che la vostra pasta diventa un piatto di alta cucina. Costosi? Può darsi. Di sicuro costano un pochino di più degli altri prodotti pronti, ma la qualità è assicurata.
Il mercato è in espansione. Lo dimostra l´ultima novità de La Casa di caccia, che ha messo nel barattolo la pappa al pomodoro. Finora non lo aveva fatto nessuno. «Perché una pappa al pomodoro pronta? Perché è un prodotto della tradizione toscana - dice il presidente Maurizio Baschi -. Apparentemente facile da cucinare, ma che può dare risultati deludenti se non si rispettano gli ingredienti e le proporzioni. Ciò significa pane toscano ma soprattutto un pomodoro poco acido, come raramente si trova. Nel nostro caso un pomodoro coltivato in Maremma, in una fattoria bio-agricola che adotta il sistema della rotazione agraria, e trasformato sempre in Maremma in uno stabilimento eco-friendly».
Anche Deborah Corsi, giovane e promettente chef del ristorante La Perla del mare di San Vincenzo ha una sua linea di "pronti da mangiare". Cose semplici, ma di grande effetto. E di sicura riuscita visto che non c´è da fare niente. E poi si sa, il tempo è quello che è, sempre di corsa, mai un attimo di respiro, e mangiare sempre le stesse cose a volte stanca. Ci vuole fantasia per uscire dalla monotonia a tavola. Ecco perché i barattoli gourmet sono diventati un piccolo must nella dispensa di chi vuole mangiare con gusto. Ormai si trova di tutto. Paolo Orazzini, sempre per rimanere a San Vincenzo, con il marchio "Il gusto etrusco" ha messo in scatola la palamita. C´è da scegliere. Si va dalle scatolette di sugo pronto per condire la pasta alla porketta di tonno, dal prosciutto di palamita e il lonzino fino alla finocchiona di mare.
Pure Simone Fracassi, una vita dietro il banco della sua macelleria in Casentino, produce piatti pronti. Tutti a base di Chianina. Tra le sue proposte si può trovare il ragù toscano di chianina, ma anche lo spezzatino oppure il Nero di chianina, ottimo spalmato sul pane (tipo crostini), ancora più particolare se utilizzato come ripieno dei tortelli. Il mercato dei sughi è quello che va più forte. Lo Spicchio ha una vetrina on line dove si può comprare il ragù bugiardo per vegetariani, quindi senza carne, ma anche il tonno di maiale, pronto da mettere in tavola. Basta aggiungere un contorno, un bicchiere di vino e il gioco è fatto. Per chi preferisce il pesce, nessun problema. La ditta Ghezzi mette in scatola di tutto (acciughe, sardine, sgombro) e commercializza baccalà e stoccafisso pronti da cucinare, che grazie a una particolare tecnologia e a un innovativo metodo di conservazione mantengono intatti gusto e qualità.
Insomma, la filosofia dell´apri e gusta si sta diffondendo. Mangiare bene si può, anche in scatola. Basta saper scegliere il barattolo giusto.
di GIUSEPPE CALABRESE - Repubblica