Cosa cucinano i grandi Chef a Natale
Dal Vivavoce al Gianicolo all'Himago a Trinità dei Monti, menu nel segno della tradizione per il pranzo di Natale. I grandi della cucina hanno elaborato i loro menu rivisitando alcuni piatti del passato. Cappelletti o passatelli in brodo, abbacchio o faraona, panettone, pangiallo e panpepato.
Non è Natale per i romani se sulla tavola non arrivano i piatti della tradizione tanto che anche i grandi chef per il pranzo del 25 hanno elaborato i loro menu rivisitando alcuni piatti del passato.
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Come Don Alfonso Iaccarino che al nuovo Vivavoce al Gianicolo ha organizzato un BrunchXmas, un gustoso e moderno brunch per un Natale in famiglia ma lontano da casa e dai fornelli.
Al Jardin de Russie gli chef Fulvio Pierangelini e Nazzareno Meneghini offrono fritto della tradizione romana, astice, tortellini in brodo di cappone, abbacchio con carciofi alla mentuccia e soufflè natalizio con gelato al torrone, mentre è brunch anche all'Imago all'ultimo piano dell'Hassler con contorno di vista sulla città e le specialità campane e romane dello chef Francesco Apreda.
Decor natalizi raffinati e ambiente chic regnano da Oliver Glowig ai Parioli. Qualche piatto del menu? Fegato grasso d'oca al cioccolato affumicato con confettura di limone alla fava tonka, tortelli di anatra in brodo, granita di vino rosso alle spezie per un Natale di alta cucina.
Nello stesso quartiere ecco altri due chef stellati: Riccardo Di Giacinto di All'Oro accoglie i clienti tra "susci" di manzo fassona con tartufo nero, cotto e crudo di anatra, cappelletti in brodo "asciutto", mentre da Metamorfosi Roy Caceres tra pentole e fornelli ha elaborato sia per il pranzo del 25, sia per quello del 26 crudo di wagyu con brodo di funghi e 'nduja e astice alla brace.
Nel feudo femminile del Ceppo ai Parioli pranzo di Natale molto classico a base tortelli all'anatra, vincisgrassi, verdure fritte in tempura e semifreddo di Montblanc, così come da Chinappi a pochi passi da piazza Fiume dove la buona borghesia si ritrova tra piatti marinari e specialità di un tempo. I piatti di pesce si mixano a brodo di gallina, cappone arrosto e abbacchio alla Gensola a Trastevere della famiglia Dordei che apre eccezionalmente per il pranzo di Natale.
Patrizia Mattei e lo chef Fundim Gjepali all'Antico Arco hanno preparato un'ottima terrina di coniglio ai pistacchi e la faraona ripiena di tartufo nero e all'Olimpo nel roof all'ultimo piano del Bernini Bristol affacciato su piazza Barberini con 70 euro ci si concede un pranzo ad hoc.
Familiare, rassicurante e a prezzi low cost il pranzo del 25 e del 26 da Ciccia Bomba ai Parioli con un menu alla carta come quello delle nonne tra puntarelle, abbacchio, fettuccine e panettone, così come il ristorante Micci tra Prati e Trionfale e il nuovo Porto Fluviale dove si mangiano come da mamma tortellini in brodo, fettuccine con carciofi, agnello e mentuccia.
Atmosfera old style da Mamma Angelina con le famiglie intorno a agnolotti con sugo di agnellone e sella di maialino oppure al Velavevodetto in piazza dei Quiriti dove le specialità romane sono sempre in primo piano.
Niente panettone bensì torrone di gianduia e nocciola home made e creme caramel come finale goloso dopo il pranzo da Cesare al Casaletto, con il patron Leonardo Vignoli che prepara pure la coratella, mentre il brunch in un'atmosfera easy si fa all'Open Colonna, da Urbana 47 o alla Cucina Lanificio. Arriva addirittura Babbo Natale sulla slitta con i regali per i bambini durante il Christmas Brunch all'Uliveto del Rome Cavalieri. Con tanto di musica live e raffinatezze gastronomiche.
di LOREDANA TARTAGLIA - La Repubblica